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Sesamo di Ispica – Etichetta narrante della nostra Giuggiulena

Sesamo di Ispica – Etichetta Narrante della nostra Giuggiulena

SESAMO DI ISPICA – ETICHETTA NARRANTE DELLA NOSTRA GIUGGIULENA

SESAMO DI ISPICA – ETICHETTA NARRANTE DELLA NOSTRA GIUGGIULENA

SESAMO DI ISPICA – ETICHETTA NARRANTE DELLA NOSTRA GIUGGIULENA

SESAMO DI ISPICA – ETICHETTA NARRANTE DELLA NOSTRA GIUGGIULENA

Il prodotto
La pianta del sesamo di Ispica raggiunge un’altezza di circa 150 cm e può produrre fino a 150 capsule, contenenti ciascuna circa 70 semi. Il seme ha piccole dimensioni, colore ambrato e sapore intenso con una nota di tostatura presente anche nel prodotto crudo.

Il territorio
I produttori dell’Associazione “Gghjugghjulena” coltivano il sesamo di Ispica Presidio Slow Food su circa 20 ettari. I campi si trovano a Ispica e a Scicli, in provincia di Ragusa, e a Rosolini e a Noto, in provincia di Siracusa. I suoli, limo-argillosi e profondi, consentono lo sviluppo del sesamo in questo territorio caratterizzato da estati calde.

La coltivazione
I semi, scelti e conservati dai produttori del Presidio, sono seminati tra aprile e maggio su terreno precedentemente lavorato ed eventualmente fertilizzato con letame. Il sesamo succede spesso alla carota, alla fava o all’aglio avvantaggiandosi delle concimazioni organiche effettuate per queste colture. Si pratica il sovescio di leguminose e le erbe infestanti si eliminano manualmente e/o attraverso la falsa semina. Si pratica l’irrigazione a goccia o a scorrimento e non si effettuano trattamenti fitosanitari.

La raccolta e la trasformazione
Dalla seconda decade di settembre, quando le piante variano colorazione e prima che le capsule si aprano, si avvia la raccolta. Le piante si sfalciano, si sistemano in covoni, e poi si lasciano asciugare al sole. Seguono la battitura manuale e la rimozione delle impurità dai semi tramite l’utilizzo di appositi crivelli.

Il sesamo di Ispica si può trasformare nei seguenti prodotti ammessi dal disciplinare del Presidio: olio di sesamo, torrone (chiamato cubaita o, a livello locale, giuggiulena), creme di sesamo (tra cui la tahina o il tahini e la crema spalmabile), gomasio, za’atar e olio di sesamo per il corpo. L’etichetta narrante è un progetto Slow Food e racconta il prodotto, chi lo produce e tutta la filiera

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